Torre della Fenosa

Situata sopra la galleria della strada che proviene dalla spiaggia di Cala del Cefalo e giunge a Marina di Camerota, sulla collina omonima. Sulla cartografia attuale è indicata come torre Fenosa ma per secoli è stata indicata come torre Finosa.

Con molta probabilità deve riferirsi a questa torre la località ‘’Alle Cale’’ che è inserita nel programma di costruzione delle 19 torri indicate dall’ingegnere Benvenuto Tortelli da realizzare lungo la costa da Agropoli alla Calabria.

Nel piano delle torri del Regno di Napoli redatto nel 1776 la torre è indicata come Torre Finosa, ovvero Bianchi. In un altro censimento la torre è chiamata Torre della Finosa distante mezzo miglio di costa dalla precedente e la proprietà è di Sabato Grimaldo.

La torre della Fenosa fu compresa nel decreto del Re Vittorio Emanuele II del 30 dicembre 1866, che elencava le opere che cessavano dell’essere considerate come opere di fortificazione e quindi potevano essere vendute. Dalla torre da un lato si guarda verso la costa di Capo Palinuro e dall’altro verso le cale di Marina di Camerota.

Cronologia

  • 1566 – Con il nome Torre delle Cale de Cammarota, è inserita nell’elenco delle 30 torri da realizzare nel principato Citra, stilato dalla Regia Camera. I lavori furono affidati al maestro Felice Buongiorno di Cava e a sopraintenderli fu chiamato il soprastante Nicola Cinque;
  • 1776 – Nel piano delle torri del Regno di Napoli redatto nella struttura difensiva è indicata come Torre Finosa;
  • 1866 – La torre è compresa nel decreto del Re Vittorio Emanuele II del 30 dicembre 1866; indicata tra le opere militari in disuso che cessavano di essere considerate come opere di fortificazione e quindi alienabili;
  • 2020 – Attualmente è un rudere;

 

Descrizione architettonica:

Le sue dimensioni vanno dai circa m 11,50 per lato della base quadrata, ai m 14,50 di altezza, fino al piano di calpestio della terrazza di copertura. Rastremata verso l’altro, la torre mostra in sommità il tipico coronamento sporgente, costituito da tre troniere per lato. Le pareti esterne sono formate da pietrame calcareo, a vista in più parti, su cui sono presenti ampie tracce dell’intonaco che le ricopriva. Oggi ridotta in stato di rudere, ha ancora integra la suddivisione interna, composta da due grossi ambienti sovrapposti, di forma quadrata, con circa m 4,90 di lato.

 

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