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Il “Leone di Caprera”, costruito nel 1879 da Luigi Briasco, è un esemplare unico per la fattura ed armo e vanta un primato marinaresco mondiale. E’ infatti la prima imbarcazione di dimensioni ridotte che nel 1880 compì la prima traversata Atlantica dall’Uruguay all’Italia con a bordo solo tre uomini di equipaggio. La goletta è di nove metri di lunghezza per due e 30 di larghezza, la sua altezza totale è di 1 m al centro e di 1,60 m a prua e a poppa. Il 3 ottobre del 1880 partì da Montevideo, una strana imbarcazione con a bordo tre marinai diretti verso “una terra assai lontana”…l’Italia. Al battello fu dato il nome di “Leone di Caprera” in omaggio a Giuseppe Garibaldi.
Un po’ di storia….Vincenzo Fondacaro da Bagnala Calabra (RC), Orlando Grassoni da Ancona e Pietro Troccoli da Marina di Camerota nato nel 1852. Quest’ultimo, dopo la traversata dell’oceano, da Malaga si recò a Caprera per consegnare a Garibaldi l’album con le firme degli italiani emigrati in Uruguay e Argentina. Affrontarono le onde oceaniche per dimostrare al mondo che i marinai italiani “a niuno sono secondi per intelligenza e ardimento” e che il battello gli desse la possibilità di celebrare l’orgoglio e le capacità dei marinai italiani messe in dubbio dai membri delle marine internazionali dopo la battaglia di Lissa. Il 9 gennaio 1881 i marinai attraccarono a Las Palmas, dove ricevettero i primi onori.
Il 23 gennaio del 1881, la goletta approdò a Gibilterra, dove sostarono prima di proseguire per l’Italia. A Livorno, furono poi ricevuti dal Re Umberto I° e dalla Regina Margherita nella villa Reale di Monza, i quali assegnarono ai tre marinai una medaglia d’oro.
Il “Leone di Caprera” fu trasportato via terra per essere esposto nel laghetto della villa Reale nel corso dell’Esposizione Nazionale del 1881. Solo Pietro Troccoli raggiunse il paese natio, Marina di Camerota. Fu anche l’unico dei tre a raggiungere Caprera e consegnare a Garibaldi i doni inviatigli dalla colonia italiana di Montevideo.
Dopo una permanenza presso la Basa Navale di Venezia, il battello venne riportato a Milano, affidato al Museo Civico Navale Didattico, nel cui chiostro esposto alle inclemenze di un clima impietoso.
Il 10 agosto 1995, grazie alla sensibilità dimostrata dalle Autorità Ambrosiane il battello raggiunge Marina di Camerota.
La lunga permanenza del battello nella grotta di Lentiscelle ha attirato molti visitatori, ma è mancato un lavoro di gestione e non è stato pubblicizzato per attivare un turismo culturale. Considerata l’importanza storico culturale del bene in questione e non ultima la volontà dello stesso armatore del “Leone di Caprera” di donarlo ad un museo una volta in Italia, si è scelto di procedere attraverso un restauro museale.
Il Comune di Camerota ha voluto fortemente il restauro statico del battello e si è adoperato per questo ottenendo dal Ministero dell’Ambiente 155.000,00 euro. Il 23 marzo 2007 il “Leone di Caprera” lascia la grotta di Lentiscelle per Livorno dove viene avviata l’operazione di restauro.
Dopo due anni, il “Leone” era quasi pronto per essere riportato a Marina di Camerota. Nel 2014, il restauro è stato ultimato, ma il Leone non ha fatto ancora ritorno. Attualmente risulta di proprietà del Comune di Milano. Si spera che un giorno Marina di Camerota potrà avere il suo gioiello.
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